Gli spettacoli
“Artisti non professionisti”, ci hanno definito più volte. “Dilettanti di grande professionalità”, hanno sentenziato altri...
titolo: "Ho veduto 70 anni Jesi"
Festa di Carnevale (Giovedi 4 febbraio 2016)
titolo: "Laurea di Marta"
Roma (18 marzo 2016)
i 48 anni Onafifetti
Politici tremate, stanno tornando gli Onafifetti
Giornata della Donazione
Jesi, Teatro Moriconi (11 Giugno 2016)
Presentazione libro Duranti
Franco Duranti - Compagno di Vita
Consegna Federichini
A Muso Duro
Auguri di Natale 2016
(Dicembre 2016)
titolo: "La Nascita di Federico II"
prima: Jesi - Hotel Federico II (17 gennaio 2015)
titolo: "Voci dal fronte"
prima: Jesi- Palazzo Pianetti (16 e 23 maggio 2015)
Serata per il Salesi
Polverigi (4 luglio 2015)
Presentazione libro Corrado Olmi - Centenario
Polverigi (30 Settembre 2015)
Ospiti al Luca Barbarossa Social Club
(Settembre 2015)
Le Orme del Tempo - L'eredità di Federico II
Jesi, Palazzo Baldeschi Baleani (20 dicembre 2015)
titolo: "Che Storia è Questa?"
Liceo Classico, Jesi (01 marzo 2014)
Liceo Scientifico, Jesi (04 marzo 2014)
Istituto Tecnico Industriale, Jesi (07 marzo 2014)
titolo: "La Paga del Sabato"
prima: Jesi, Teatro Pergolesi (28 marzo 2014, ore 21.00)
titolo: "Gli Jes(i) men - (il pe...diluvio universale)"
prima: Jesi, Circolo Cittadino, Sala del Lampadario (10 maggio 2014, ore 20.30)
titolo: "Gli Indiffe...RENZI"
prima: Jesi, la Rusticanella (3 luglio 2014, ore 21.15)
titolo: "Comune Jesinità"
prima: Jesi (30 settembre 2014)
titolo: "Presentazione libro poesie Franco Iantosca"
prima: Jesi, Palazzo dei Convegni (30 settembre 2014, ore 18.00)
titolo: "Amicorrado"
prima: Roma, Villa Pamphilj (12 ottobre 2014, ore 11.00)
titolo: "Serata Kiwanis"
prima: Jesi, Circolo Cittadino, Sala del Lampadario (21 novembre 2014, ore 20.00)
titolo: "Lezioni sulla Satira"
Liceo Classico, Jesi (febbraio/marzo 2013)
Liceo Scientifico, Jesi (febbraio/marzo 2013)
Istituto Tecnico Industriale, Jesi (febbraio/marzo 2013)
Istituto Tecnico Commerciale, Jesi (febbraio/marzo 2013)
titolo: "Avanti...c'è posto?"
prima: Jesi, Teatro Valeria Moriconi (28/29 maggio 2013)
Gli Onafifetti hanno concluso una serie di stage nelle scuole jesine sulla satira
e festeggeranno, con “Avanti, c’è posto?” i loro 45 anni di carriera
Jesi, maggio 2013 - Per la prima volta il gruppo di cabaret gli Onafifetti (Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè, Mario Sardella) - che festeggeranno quest’anno i 45 anni di carriera - ha coinvolto le scuole superiori della città di Jesi in una serie di incontri mirati, nel corso dei quali hanno proposto ai giovani studenti i valori culturali della satira attraverso i secoli, da Orazio ai giorni nostri, e quanto siano diverse, seppur con le stesse finalità, le strade percorse dalla comicità e dalla gag. Alle “lezioni”, tenute di fronte agli alunni delle ultime classi, generalmente nell’aula magna dei vari Istituti, gli Onafifetti hanno aggiunto la presentazione “pratica” di alcuni pezzi classici del loro repertorio e cenni del nuovo spettacolo in corso di preparazione. I vari incontri sono stati molto apprezzati dagli alunni delle varie Scuole, dal Liceo Classico Vittorio Emanuele II come dall’ITIS di Jesi e, a seguire dal Liceo Scientifico e dagli studenti di Ragioneria del Cuppari. Una novità, l’hanno definita i ragazzi che non avevano quasi mai avuto modo di frequentare il mondo della satira e dell’ironia. Il titolo dell’incontro era “Castigat ridendo mores”.
Si parlava del nuovo spettacolo, che si intitola “Avanti…c’è posto?”, e che gli“Onafifetti”, accompagnati al pianoforte dalla giovane Marta Tacconi, metteranno in scena il 28 e 29 maggio al Teatro Moriconi di Jesi. Quest’ultima fatica è completamente nuova ed affronta, come sempre con molta ironia, quella realtà politica e sociale con cui quotidianamente ci confrontiamo, in ambito locale e nazionale. Nello spettacolo come sempre saranno esaminati fatti e tic della nostra Società, sotto l’occhio attento della satira. Si passerà, quindi, dal cambiamento radicale ed epocale delle Amministrazioni locali e nazionali, al governo Monti ed a quello nato in questi giorni, per finire con il nuovo Papa Francesco ed il rinnovato presidente della Repubblica. Il tutto, condito da un insieme di “caratteri” che, oggi, hanno una parte sostanziale nella quotidianità: dal disoccupato (da qui il titolo dello spettacolo) al precario, dal trapianto di un cuore nuovo nel PD che fino a pochi mesi fa ha governato lo stivale fino al potere dei farmaci, dall’ibernazione alla sempre meno facile identificazione dei caratteri genetici. Per concludere, dopo una lunga cavalcata, con l’esame del cambiamento avvenuto anche nell’Amministrazione comunale jesina.
titolo: "La Paga del Sabato"
anteprima: Teatro Cortesi, Sirolo (10 agosto 2013)
presso: Congresso Dermatologico
Hotel Federico II, Jesi (24 ottobre 2013)
titolo: "So Volare"
prima: SOMI Press (21 dicembre 2013)
titolo: "parolEpotere"
prima nazionale: Jesi, Teatro Pergolesi (14 gennaio 2012)
anteprima: Sirolo, Teatro Cortesi (6 gennaio 2012)
prima di rodaggio: Corinaldo, Teatro Goldoni (13 gennaio 2012)
replica: Maiolati, Teatro Spontini (5 febbraio 2012)
replica: Maiolati, Teatro Spontini (15 aprile 2012)
parolEpotere
"Noi tutto dobbiamo rifare, dalle case alle ferrovie, dai porti alle centrali elettriche, dall'industria ai campi di grano. Ma soprattutto, vedete, dobbiamo fare noi stessi. E' la premessa per tutto il resto".
Giacomo Ulivi, martire della Resistenza morto a 19 anni
Un montaggio ruvido e in apparenza assurdo di immagini di benessere e di disperazione, di allegra cecità e nostalgica commiserazione. In scena due poli opposti. L'isolamento di una ragazza giovane e la meschina allegria di un gruppo di anziani. Questo scontro è mediato dalle parole dei grandi "vinti" della storia della nostra nazione: Gramsci, Foa, Settembrini, i martiri della resistenza. Come loro scrivevano dal carcere, la giovane ragazza guarda il pubblico della reclusione nella sua stanza senza pareti, libera di una libertà che la uccide. I tre uomini, di due generazioni più grandi, pascolano tutt'intorno, in un prato di erba sintetica, cantando canzoni di protesta, celebrando sè stessi senza aver mai combattuto, ignorando la sofferenza che pur sta sotto i loro occhi.
Convivere senza parlarsi, ignorarsi nonostante l'imminenza del disastro.
A 150 anni dall'unità della nostra nazione, la vera unità è ancora da fare: quella delle persone.
MAIOLATI SPONTINI (AN)
“ParolEpotere – un secolo e mezzo di storia di vinti”
Prosegue la tournèe di “ParolEpotere – Un secolo e mezzo di storia di vinti”. Domenica 15 aprile lo spettacolo andrà in scena al Teatro G. Spontini di Maiolati (ore 17.45), raccontato da Chiara Caimmi e dagli Onafifetti (Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè e Mario Sardella). Uno spettacolo da vedere dal forte impatto emotivo, storico e sociale che porta con sé.
Una ragazza dolorosamente alla ricerca di sé stessa e un gruppo di anziani gaiardamente ignoranti. Sono questi i protagonisti di “ParolEpotere”, spettacolo teatrale prodotto dal Centro Studi Piero Calamandrei, a partire da un’idea di Gian Franco Berti. Regia e drammaturgia di Simone Guerro.
È un teatro minimalista, sperimentale ed etico quello che sta dietro a ParolEpotere. Un teatro che porta in scena le sofferenze dell’Italia attuale: spenta, persa, ingombrante, a fronte di una lunga storia di vinti.
Gramsci, Foa, Settembrini, i martiri della Resistenza: centinaia di toccanti lettere sono il materiale da cui il regista Simone Guerro è partito per raccontare, attraverso una serie di quadri teatrali, il lungo percorso di un Paese che stenta a ritrovare oggi, tra le strade, nelle piazze, eroi come ce n’erano una volta.
L’umanità descritta dai testi è messa in forte contrasto dall’azione scenica di una performer, Chiara Caimmi, che al centro del palco, in un altare bianco, isolato, mostra la preparazione alla morte di una giovane ragazza adolescente contemporanea, una giovane ragazza libera, e tuttavia sofferente, incompresa, massacrata nell’indifferenza del quotidiano.
Mentre gli Onafifetti (Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè e Mario Sardella) sono un gruppetto di allegri anziani che le pascola attorno, ignaro del potere di distruggerla insito nelle proprie mani, nelle proprie azioni, nelle parole. Intonano canzoni di protesta, che vanno da metà ’800 fino ai canti della resistenza partigiana: le loro voci e le loro presenze risultano lontane e vecchie, malinconiche; un altro aspetto di un Italia che canta, legge e si commuove, ma non si muove. Il montaggio che deriva da queste due situazioni contrastanti dà carne e sangue alle lettere dei vinti e le fa arrivare al pubblico nella loro dualità di vita e morte, di gioia e disperazione, di giustizia e menzogna.
“Ho iniziato a lavorare a questo spettacolo ad agosto – racconta il regista – quando Gian Franco Berti mi ha chiamato per commissionarmi un’opera, a partire dalle molte lettere dei vinti del Novecento. Personalità che hanno fatto la storia d’Italia e che tuttavia sono state incarcerate, uccise, sconfitte, martoriate, a causa della propria intransigenza e integrità morale”. Alle parole delle lettere, si sono quindi aggiunte, mano a mano, le scene e le riflessioni della giovane ragazza in cerca di un senso. “Volevamo far emergere il contrasto tra l’Italia vecchia, logora, il gigante maldestro che è oggi – dice ancora Guerro – e l’identità di una persona che cerca invece di lottare per l’unità, di sé stessa prima di tutto”.
Uno spettacolo da vedere dal forte impatto emotivo, storico e sociale che porta con sé.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
titolo: "Detto Tra Noi"
replica: [Rotary Pesaro] Alexander Palace Hotel, Pesaro (3 maggio 2012)
titolo: "Cittadinanza Benemerita"
Aula Consiliare Jesi (20 giugno 2012)
gli Onafifetti Cittadini Benemeriti di Jesi
Corriere Adriatico, 24 Marzo 2013
Jesi e la sua Valle, 26 Marzo 2013
il Messaggero, 23 Marzo 2013
titolo: "Premio Vallesina"
Villa Salviati, Pianello (AN) (26 giugno 2012)
titolo: "Viva Verdi"
prima: Jesi, Teatro Moriconi (16 marzo 2011, ore 23.00)
NOTE:
Notte Tricolore: festa per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia
titolo: "Festa grande di Aprile"
prima: Teatro Fenice, Senigallia (15 aprile 2011)
replica: Teatro Gobetti, Torino (29 aprile 2011)
titolo: "Detto tra Noi"
prima: Jesi, per Avis, Croce Rossa, Protezione Civile (19 giugno 2011)
replica: S.L.E.A.M Loreto (1 ottobre 2011)
titolo: "Candle Night - In onore della Fidapa"
prima: Hotel Federico II (6 marzo 2010)
Progetto "Macchine del tempo"
prima: Teatro Moriconi (11 marzo 2010)
titolo: "Festa grande d'aprile"
prima: Cuneo, con gli attori del Gruppo Frelli (18 aprile 2010)
replica: Jesi, Teatro Pergolesi (25 aprile 2010)
"Premio Calamandrei"
Palazzo della Signoria (10 giugno 2010)
titolo: "Finchè c'è la salute"
prima: Festa della croce Rossa, Piazza Pergolesi (9 luglio 2010)
titolo: "Il Novecento a Jesi, secondo...noi"
prima: Chiesa Mereghi (6 dicembre 2010)
Premiazione Lino Banfi "Federichino d'oro"
Hotel Federico II (2010)
titolo: "Insieme per "Magnificat"
prima: Teatro Pergolesi, Jesi (6 marzo 2009)
titolo: "Finché c'è la salute"
prima: Teatro Tenda MyNonna, Jesi (17 aprile 2009)
titolo: "Memorial Galante Garrone"
prima: Teatro Pergolesi, Jesi (23 maggio 2009)
LA BADOGLIEIDE
O Badoglio, o Pietro Badoglio
ingrassato dal Fascio Littorio,
col tuo degno compare Vittorio
ci hai già rotto abbastanza i coglion.
Ti ricordi quand'eri fascista
e facevi il saluto romano
ed al Duce stringevi la mano?
sei davvero un gran bel porcaccion.
Ti ricordi l'impresa d'Etiopia
e il ducato di Addis Abeba?
meritavi di prendere l'ameba
ed invece facevi i milion.
T' l'as mai dit parei,
t' l'as mai fait parei,
t' l'as mai dit, t' l'as mai fait,
t' l'as mai dit parei,
t' l'as mai dilu: sì sì
t' l'as mai falu: no no
tutto questo salvarti non può.
Ti ricordi la guerra di Francia
che l'Italia copriva d'infamia?
ma tu intanto prendevi la mancia
e col Duce facevi ispezion.
Ti ricordi la guerra di Grecia
e i soldati mandati al macello,
e tu allora per farti più bello
rassegnavi le tue dimission?
A Grazzano giocavi alle bocce
mentre in Russia crepavan gli alpini,
ma che importa ci sono i quattrini
e si aspetta la grande occasion.
L'occasione infine è arrivata,
è arrivata alla fine di luglio
ed allor, per domare il subbuglio,
ti mettevi a fare il dittator.
Gli squadristi li hai richiamati,
gli antifascisti li hai messi in galera,
la camicia non era più nera
ma il fascismo restava il padron.
Era tuo quell'Adami Rossi
che a Torino sparava ai borghesi;
se durava ancora due mesi
tutti quanti facevi ammazzar.
Mentre tu sull'amor di Petacci
t'affannavi a dar fiato alle trombe,
sull'Italia calavan le bombe
e Vittorio calava i calzon.
I calzoni li hai calati
anche tu nello stesso momento,
ti credevi di fare un portento
ed invece facevi pietà.
T' l'as mail dit parei,
t' l'as mai fait parei,
t' l'as mai dit, t' l'as mai fait,
t' l'as mai dit parei,
t' l'as mai dilu: sì sì
t' l'as mai falu: no no
tutto questo salvarti non può.
Ti ricordi la fuga ingloriosa
con il re, verso terre sicure?
Siete proprio due sporche figure
meritate la fucilazion.
No, per quante moine facciate
state certi, più non vi vogliamo,
dillo pure a quel gran ciarlatano
che sul trono vorrebbe restar.
Noi crepiamo sui monti d'Italia
mentre voi ve ne state tranquilli,
ma non crederci tanto imbecilli
di lasciarci di nuovo fregar.
Se Benito ci ha rotto le tasche
tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni;
pei fascisti e pei vecchi cialtroni
in Italia più posto non c'è.
titolo: "Sarà quel che sarà"
prima: Teatro Tenda MyNonna (17 luglio 2009)
titolo: "I burattoni"
prima: Circolo Cittadino Jesi (29 agosto 2009)
titolo: "Furbi et orbi, la satira del mio Stivale"
prima: Biblioteca Comunale di Camerano, AN (18 dicembre 2009)
Fonte: www.anconainforma.it (non piu disponibile)
- Nella biblioteca di Camerano lo spettacolo degli Onafifetti (16/12/2009)
Camerano (Ancona) - E’ una vera e propria novità quella che gli Onafifetti, lo storico gruppo di cabaret marchigiano, presenterà nella Biblioteca Comunale di Camerano venerdì 18 dicembre, alle ore 21.30. Nell’ambito dei venerdì culturali promossi dal Comune (sei appuntamenti, intitolati “I venerdì a Camerano, appuntamenti con la cultura”), infatti, il pubblico si troverà di fronte non la presentazione “canonica” e culturalmente forse ineccepibile di un volume ma avrà l’occasione di assistere ad uno spettacolo completo imperniato sulla satira come minimo comun denominatore. Si intitola “Furbi et orbi, la satira del mio Stivale” l’insieme della serata, che risulta, dunque, costituito dalla presentazione di un libro satirico di Michele Serra, intitolato “Breviario comico - a perpetua memoria”, al quale farà seguito uno spettacolo in cui gli Onafifetti mostreranno, non certo in antitesi, l’efficacia che anche la satira, recitata e cantata, ha sulla quotidianità. Così si potrà assistere sì ad una dissertazione, condotta dagli Onafifetti, sulla “prosa” satirica di uno dei nostri maggiori giornalisti, dotato di sarcasmo, inventiva, un pizzico di surrealismo e, al contempo, ridere insieme con le scene che il gruppo cabaret ha preparato per la serata. E’ un esperimento, hanno dichiarato gli Onafifetti, che non hanno mai realizzato prima: potrebbe essere un punto di partenza per tante altre iniziative che mettono la satira e l’ironia come fulcro trainante di una serata ed in un momento in cui la confusione sul valore della satira e sulla libertà di espressione è diventata sempre più concreta.
- Successo per il debutto degli Onafifetti a Camerano (20/12/2009)
Camerano (Ancona) - E' stato un vero e proprio debutto per lo storico gruppo jesino, gli Onafifetti, quello a Camerano che si inseriva all'interno dell'iniziativa de "I venerdì a Camerano. Appuntamenti con la cultura" organizzati dall'assessorato alla cultura del Comune di Camerano, che ormai da anni porta avanti questo progetto con successo.
L'argomento della serata portava il titolo "Furbi et orbi: la satira del mio Stivale". Il cabaret degli Onafifetti per un libro di Michele Serra.
Il pubblico ha assistito non alla solita classica presentazione di un volume - "Breviario comico - a perpetua memoria", - ma ad uno spettacolo completo imperniato sulla satira recitata e cantata.
Il programma della serata si è presentato molto nutrito ed articolato, hanno proposto, inoltre, alcune scenette tratte dal loro repertorio come: " Noi siamo fragili", "La nascita di Federico II", "Il gallo è morto", "Tutti al mare", "La ballata delli mammi", e tanto altro ancora.
Per l'esilarante gruppo jesino, hanno dichiarato, "è stato un esperimento, una "prima volta" che non hanno mai realizzato da nesuna altra parte, potrebbe essere un punto di partenza per tante altre iniziative che mettono la satira e l'ironia come fulcro trainante di una serata e di un momento in cui la confusione sul valore della satira e sulla libertà di espressione diventa sempre più concreta".
titolo: "Quaranta, il gemello sempre canta"
prima: Waiblingen - Germania (14 marzo 2008)
Fonte: Corriere Adriatico - articolo del 26/03/2008 - Cronaca di Jesi
Lo spettacolo per i 40 anni del gemellaggio
Onafifetti, tante risate anche a Waiblingen
- Gli Onafifetti sono tornati dalla Germania con tante manifestazioni di affetto e di simpatia. A Waiblingen hanno rappresentato “Quaranta, il gemello sempre canta”, un lavoro scritto appositamente per il pubblico tedesco, che festeggiava i quarant'anni di creazione dell’associazione di gemellaggio di quella città. Molta bella gente, un parterre ricchissimo di personaggi e personalità. In una lunga kermesse durata quasi cinque ore, si è svolta all’inizio la parte prettamente politica, con la presenza, sul palco del Burgerzentrum della città, di tutti i sindaci che, negli anni, hanno contribuito alla creazione ed al rafforzamento dei legami (non solo dal punto di vista politico ma anche economico e sociale) fra le varie città europee che hanno contratto questo vincolo di gemellaggio. Jesi, Waiblingen, Devizes, Baja, Majenne hanno, fra loro, un patto che supera i semplici rapporti di amicizia e cordialità. L’ha ricordato anche il consigliere regionale Katia Mammoli, in visita privata dall’ex borgomastro Schmidt-Hieber, chiamata per un saluto dal sindaco di Waiblingen.
Dopo i discorsi di rito e un film che ha ricordato le tappe più importanti di quarant'anni di gemellaggi, si è svolta la parte teatrale che ha visto salire in scena, per oltre un'ora, la cantante francese Emma Mory e il suo gruppo. Insieme hanno ripercorso le pietre miliari, gli evergreen della canzone francese, spaziando dalla Piaf a Brel. Infine gli Onafifetti, hanno chiuso la lunga serata. Introdotti ad ogni pezzo dalla traduzione scritta su di un programma di sala delle canzoni più importanti e dalla spiegazione dei brani e degli schetch da parte di una signora tedesca, Claudia Signorello, il gruppo si è confermato per quelle che sono le sue peculiarità. Mimica, impasto vocale, arrangiamenti ed idee che, dal punto di vista squisitamente cabarettistico, sono comunque universali. Alla fine dello spettacolo hanno concesso bis ed il pubblico ha risposto entusiasticamente, così come la stampa tedesca, alla loro performance.
“Erano anni che non ridevo fino alle lacrime”, il commento più ascoltato in sala. Gli Onafifetti, definiti dal giornale Staufer Kurier “un gruppo che ormai da anni riscuote un grande successo in Germania”, ora sono al lavoro per lo spettacolo del 23 e 24 maggio al Pergolesi. “Si volta pagina” è il titolo, una festa per il loro quarantesimo anniversario.
titolo: "Si volta pagina - I nostri primi quarant'anni" (2008)
prima: Teatro Perolesi, Jesi (24 maggio 2008)
presso: Anniversario Fondazione C7
Ristorante Rusticanella, Jesi (28 giugno 2008)
titolo: "Si Volta Pagina"
prima: Circolo Cittadino Jesi (6 settembre 2008)
Altra festa per la scherma: Trilla e Vale
Teatro Pergolesi, Jesi (26 settembre 2008)
titolo: "Straziami, ma di buche saziami" (bis e tris)
replica: LUAJ - II Circoscrizione, Jesi (15 febbraio 2007)
Due atti di e con gli Onafifetti:Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè, Mario Sardella
alle tastiere: Luca Pierpaoli
titolo: "Straziami, ma di buche saziami"
prima: Cortile Ex Appannaggio, Jesi (19 luglio 2006)
replica: Centro Sportivo MTA, Jesi (27 agosto 2006)
replica: Circolo Cittadino Jesi, Sala degli Specchi (10 settembre 2006)
Due atti di e con gli Onafifetti:Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè, Mario Sardella
alle tastiere: Luca Pierpaoli
titolo: "Osàrm Situaièn"
prima: Jesi, Teatro Pergolesi (27 maggio 2005)
A grande richiesta ... si replica!venerdì 27 maggio 2005, alle ore 21, sempre al Teatro Pergolesi, ritorna “Osàrm situaièn”!
Prevendita a partire da martedì 24 maggio
presso la Biglietteria del Teatro Pergolesi
Piazza della Repubblica, 9
Orario: 9.00 - 12.30 / 17.00 - 19.30
Tel. 0731/538355 - Fax. 0731/538384
E-mail: biglietteria.pergolesi@comune.jesi.an.it
COMUNICATI STAMPA
11 maggio 2005
Inizierà il 24 maggio, per proseguire poi il 25 e il 26, la prevendita, presso la biglietteria del teatro Pergolesi di Jesi, dei biglietti per la replica dello spettacolo “Osàrm situaien”, che il gruppo di cabaret “Onafifetti” riporterà in scena, a grande richiesta, il 27 maggio, alle ore 21. Come per dire che chi è rimasto a piedi ed ha dovuto saltare la prima, può approfittarne subito. Il contenuto dello spettacolo, che ha subìto alcune piccole varianti ed integrazioni, dettate dagli eventi politici di questi ultimi giorni, si impernia - come si sa - su personaggi e fatti che coinvolgono non solo la città di Jesi ma anche l’intera regione, elementi principali che gli Onafifetti da sempre esaminano e su cui si fa satira. Ricordiamo a chi vorrà andare a vedere questa “fatica” degli Onafifetti, che “Osàrm situaièn” è diviso in due parti. Nella prima, dopo l’introduzione, vengono presi in esame argomenti che hanno un’ottica ed una valenza nazionali, che occupano in questi tempi le pagine dei giornali e che influenzano la quotidianità dell’intero “stivale”. Nella seconda parte Piergiorgio Memè, Mario Sardella e Giovanni Filosa, coadiuvati dal pianista Luca Pierpaoli (in sostanza, gli Onafifetti) sposteranno di nuovo, con le opportune integrazioni rispetto alla prima recita, la lente della satira e dell’ironia sulle vicende locali. Dalla cultura alla sanità, dal traffico al “Piano Idea”, dalle coppe rotatorie ai falsi miti creati dai media, tutto questo, ed altro, sarà proposto con l’affondo che la satira prevede. All’uscita del 30 marzo, molta stampa parlò di uso della sciabola piuttosto che del fioretto nel definire la realtà politica locale. E’ probabile che la situazione attuale abbia fatto intingere ancor di più i pennini dei quattro cabarettisti che, comunque, nel parlare di maggioranza ed opposizione, usano sempre lo sghignazzo travestito da fustigatore di costumi. Jesi oggi vive una sua vita, ha una sua fisionomia ben precisa che non sempre, però, risponde alle necessità ed alle esigenze di una quotidianità molto pressante. Centro multietnico e multirazziale, è un punto di riferimento, da una parte, dall’altra è talvolta fonte di grandi polemiche che coinvolgono, soprattutto, la vivibilità, la produzione di cultura e il centro storico. Per non parlare, poi, delle “sostituzioni” e delle apparizioni di nuovi personaggi in Giunta e delle nomine in consiglio regionale. Ecco, questa novità faranno bella mostra di sé nella replica del 27 maggio, fra i testi e le canzoni che gli Onafifetti hanno preparato, con lo stesso ritmo e lo stesso spunto che li ha sempre animati: l’amore sviscerato per Jesi e per le sue antiche e trascorse virtù.
5 gennaio 2005
Sono in corso in questi giorni le prove di “Osàrm situaièn” il nuovo spettacolo che gli Onafifetti presenteranno, in “prima”, il 28, 29 e 30 gennaio al Teatro Studio San Floriano. Il titolo, un francese “italianizzato” (sarebbe: “aux armes, citoyens”, verso dell’inno francese “La Marsigliese”) è sintomatico: dopo tanti anni di governi di tutti i colori, nessuno può più accettare supinamente le situazioni negative in cui si dibattono l’intero stivale e la città di Jesi. Da cui vengono Piergiorgio Memè, Mario Sardella, Giovanni Filosa ed il pianista Luca Pierpaoli (gli Onafifetti, appunto) e su questa viene principalmente puntata la lente della satira. Per non passare da istigatori, è ovvio precisare che le armi cui si fa cenno nel titolo sono quelle della satira e dell’ironia. Ci sono tutti, indistintamente, dentro, temi e ritratti: dal rapporto sempre molto costante fra potere temporale e spirituale della nostra Chiesa (gli Onafifetti hanno scritto due pezzi intitolati “La Gran Pretagna”, ovviamente con la “P”), personaggi più o meno comodi, ci sono i temi dell’evoluzione, della procreazione in vitro, i rapporti della città col territorio, la sanità, la viabilità, il teatro Pergolesi e le sue vicissitudini, l’intera giunta della città e tanto altro materiale che dovrà far ridere - più che sorridere - il pubblico ma anche, come succede con la satira, riflettere i cosiddetti potenti. Jesi, e non solo, è cosmopolita, accoglie razze e coccola i suoi miti, ma il suo progresso non è più espresso come una volta. Così almeno la vedono gli Onafifetti e, davvero, in questi giorni il panorama politico (e non solo) è in fermento, come accade sempre quando sta per uscire un loro nuovo spettacolo. “Osàrm situaièn”, in sostanza, vorrà essere il ritratto dolce ed amaro di una città e di un’epoca, così come la vedono Onafifetti.
titolo: "Pazzesco!"
prima: Anfiteatro 'la Fornace', Jesi (17 luglio 2005)
Cabaret sotto le stelle?Con gli Onafifetti, a Jesi, alla "Fornace"?
Il 17 luglio, verso le 22, dopo lo spettacolo di Gianluca Grassi?
Ingresso gratuito?
Ma è
"PAZZESCO!"
titolo: "Enduring Kabarett"
studio del Bürgerzentrum, “Altstadtfest” - Waiblingen, Germania (28 giugno 2003)
TRADUZIONE
Il cabaret della vecchia Europa
Onafifetti con un cabaret letterario nello studio del “Bürgerzentrum“
Da Michael Riediger, Stuttgarter Zeitung
Canzoni sui cimiteri - dove non è la morte l’argomento principale, ma dove amoreggiano le coppiette e la bella vita splende in tutte le sue sfumature - potevano farle, in lingua tedesca, soltanto Georg Kreisler (il cabarettista tedesco per eccellenza, n.d.r.), o forse un Wedekind, un Ringelnatz . Questi dovettero farlo, però, in un linguaggio dove il solo suono della parola “cimitero” faceva venire i brividi. Per i tre cabarettisti amatoriali Giovanni Filosa, Piergiorgio Meme e Mario Sardella da Jesi, noti con il nome Onafifetti, la cosa è molto più facile. Con il loro cabaret letterario, nello spettacolo “alternativo” nello studio del Bürgerzentrum, in occasione del “Altstadtfest”, hanno dedicato, tra l’altro, una canzone appunto al cimitero. Aveva un suono fresco - allegro, pieno di slancio, “swingheggiante” come tutte le canzoni di un programma che deve la sua poesia in prevalenza alla lingua italiana. Questo potrebbe essere il motivo della non eccessiva presenza di pubblico.
Ma chi, con delle conoscenze più o meno limitate della lingua italiana, se la sente di affrontare un’intera serata consapevole di non potersela godere in pieno? E proprio nel cabaret, avranno pensato in tanti, si dovrebbe capire ogni allusione e battuta con le quali il trio di Jesi si prende gioco dei grossi personaggi, come ha riferito la traduttrice Giacobina Kober. Come abbiamo visto, però, si può fare del cabaret letterario anche in modo diverso. La lingua di Dante ha un suo ritmo particolare, il proprio “sound”, che trasmette qualcosa anche alla gente priva di conoscenze del latino e che dovrebbe portare ai corsi d’italiano, tenuti alle libere università per adulti, nuovi iscritti. Gli Onafifetti hanno fatto bene ad orientarsi piuttosto alla musica, alla canzone ed alla poesia anziché alla prosa, anche se alcuni numeri consistevano ovviamente in dialoghi, come per esempio quella del mafioso che confessa a sua madre diversi omicidi ed alla fine uccide anche lei in quanto connivente. Oppure quello dei tre carcerati con i loro palloncini legati alle catene ed i loro berretti da carcerati che si ricordano del magistrato e fanno sentire svariati insulti. Non lo sappiamo con precisione, l’abbiamo intuito dai loro gesti e dalla mimica. Il capo sindaco presente, Schmidt -Hieber, avrà pensato: bellissima cosa, un cabaret in lingua straniera, un monito ai politici, ma che nessuno o solo pochi, capisce. Così, senza l’ausilio della conoscenza della lingua, purtroppo alcuni numeri hanno colpito (per quanto riguarda il senso del cabaret critico), un po’ nel vuoto. La comprensione cresceva ogni qualvolta i tre signori in T- Shirt nera e blue jeans cantavano le loro canzonette su argomenti universali come quello sulla religione cattolica ed i suoi dignitari, per esempio quella di “Padre Milingo” che si è innamora di una cinese e la sposa, cosa che non piace molto al Papa.
I tre poeti del cabaret, che si auto accompagnano con la chitarra ed il tamburello, hanno trovato un valido sostegno nella persona di Luca Pierpaoli che con la sua tastiera suonava sempre la musica adatta al pezzo: quando, nella canzone, si parlava di Downing Street suonavano le campane del Big Ben; in “La nascita di Federico II”, una farsa sulla nascita dell’illustre figlio jesino, messa in scena con costumi e fracasso, Pierpaoli suonava la spinetta. Spesso questi quattro rappresentanti di una vecchia Europa si servivano di ritmi americano - statunitensi oppure l’accompagnatore musicale si teneva al ritmo di “La Bamba” o “The lions sleeps tonight”. Verso la fine la cosa si è fatta seria quando gli Onafifetti proponevano con “Non Maledire” una specie di ‘Credo’: “Non maledire il nostro tempo”. Si tenevano per le mani e, alla fine, le innalzavano verso il cielo - un gesto ricco di pathos, impensabile per il cabaret moderno e forse un ulteriore accenno alla vecchia Europa, celebre - famigerata, dove non solo il contenuto, ma anche l’insieme della lingua e della forma acquistano peso, e dove il cabaret non si esaurisce unicamente in battute piatte e frecciate mirate ma da spazio anche alla rima ed al ritmo.
"Cabareuro di carnevale"
prima: LUAJ - II Circoscrizione, Jesi (7 febbraio 2002)
"La lingua batte"
prima: Circolo Cittadino Jesi, Sala degli Specchi (18 maggio 2002)
Comunicati e rassegna stampa
Prende forma lo “spettacolo elettorale” degli Onafifetti.
I cambiamenti “politici” delle ultime ore lo rendono più ricco ed intrigante, mentre è entrato in funzione il nuovo sito, con notizie, particolari e foto inedite
Mentre procedono alacremente i preparativi per le prossime elezioni a Jesi, gli Onafifetti continuano al lavorare per poter presentare, il 17 ed il 18 maggio al Circolo Cittadino, il loro prossimo spettacolo, intitolato “La lingua batte” dedicato interamente, diciamo così, alle prossime elezioni e, ovviamente, alla chiusura di due legislature/Polita che hanno contraddistinto la storia (e non solo quella) degli ultimi otto anni. Si studiano alla lente d’ingrandimento le varie soluzioni che, quotidianamente, i partiti, pardon, gli schieramenti, presentano, qualcuno seguendo tradizioni radicate altri distruggendole. Ed è da questi presupposti che nasce questa nuova pièce degli Onafifetti: Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè, Mario Sardella ed il pianista Luca Pierpaoli stanno limando testi e situazioni musicali che si incontreranno nelle due ore di spettacolo. E ce ne sono per tutti i gusti, partendo dal ritrovamento che tre archeologi fanno di reperti appartenenti alla prima ed alla seconda repubblica, passando per la presenza di esseri immortali cui carbonchio ed antrace non fanno un baffo, toccando una nevrosi “di palazzo” con seduta dallo psicanalista inclusa nel menu, ai play boy del bio terrorismo che non riescono a portare a conclusione una rivoluzione che è una, alla strada, alle case, al cemento, all’Erbarella, a Pinocchio (chi sarà? Chi saranno il gatto e la volpe?) , toccando il cimitero “monumentale” per giungere alla rivoluzione che nasce dalla Bastiglia jesina di via Posterma, con gli “Jesi men” (o portaborse della città) di contorno governativo, per arrivare a tre moschettieri che architettano un duello con chi, ora, gestisce la Comunità, finendo con un tema in classe intitolato “parla degli amministratori della città”. E’ uno spettacolo completamente nuovo, con le difficoltà che i cambiamenti che le ultime ore propongono rendono ancor più intrigante. Personaggi che trovi da una parte e ritrovi da un’altra, questa è la massima aspirazione per chi fa satira. Una satira pungente, che non vedrà tutti d’accordo e già alcuni segnali in tal senso (attenti alle censure, verrebbe da dire, la satira non deve mai averne) si sono mostrati. E’ funzionante, da due giorni, il sito degli Onafifetti, bello e sostanzioso che è, scritto tutto minuscolo: www.onafifetti.it. Cliccate e ne saprete di più.
Fonte: la rubrica domenicale "L’Asino Rampante", sul Messaggero, edizione di Ancona. A cura degli Onafifetti.
Domenica 21 Aprile 2002
Caro anonimo, noi andiamo avanti. Ma come ti chiami?
Martedì, 16 Aprile, a ciascuno di noi componenti del gruppo Onafifetti è arrivata una lettera anonima. Il contenuto degno di attenzione e la sua brevità di esposizione ci hanno fatto decidere per la pubblicazione. Dice quanto segue. «Caro Onafifetto, perché vuoi offuscare il ricordo dei simpatici spettacoli del passato? Quelli degli ultimi anni non sono stati affatto all'altezza. L'età fa brutti scherzi mio caro, dacci un taglio e chiudi in bellezza, ritirati, o sei venalmente attaccato al quattrino? Pensaci e rifletti».
Qui si chiude il consiglio e qui si apre la nostra risposta. Caro amico anonimo, in quasi 35 anni di attività è la prima volta che ci arriva un invito a smettere in forma scritta e di questo ti ringraziamo di cuore. Altre volte abbiamo ricevuto critiche sulla natura dei nostri spettacoli e sull'opportunità o meno di attaccare la bombetta al chiodo.
Erano tutti appunti però, fatti de visu, guardandoci amichevolmente nelle palle degli occhi e come tali accettati e democraticamente confutati come si conviene fra persone dotate di senso civico.
Figurati se alla nostra veneranda età, dopo aver portato in giro per l' Italia ed una volta anche all' estero i nostri spettacoli, non abbiamo mai pensato che forse era il caso di passare la mano.
Non lo abbiamo mai fatto perché quel pubblico che ci segue con affetto e che ci ha sempre testimoniato la sua stima, continua a seguirci e ad affollare le nostre esibizioni. Tu dici di aver visto i nostri ultimi spettacoli e di non averli trovati all' altezza dei precedenti.
Potresti anche aver ragione. Questo però significa che con la tua presenza ci stai accompagnando lungo la nostra mesta parabola discendente. La tua è la più grande dimostrazione di affetto mai ricevuta e te ne ringraziamo pubblicamente dalle pagine della nostra rubrica settimanale. Seguici ancora in questo nostro venalissimo esercizio, fino alla fine.
Il 17 e il 18 maggio saremo al Circolo Cittadino (salone degli specchi), con la nostra ultima tragedia, intitolata “La lingua batte". Naturalmente sei invitato. A proposito, l'età ci fa ormai dei brutti scherzi. Come hai detto che ti chiami?
(La rubrica "L'Asino Rampante", a cura degli Onafifetti, pubblicata tutte le domeniche sul Messaggero, è reperibile su internet all'indirizzo http://ilmessaggero.caltanet.it/ (non più disponibile), nelle pagine dell'edizione di Ancona. Gli arretrati sono accessibili dalla sezione "trova parola", inserendo la parola chiave "Onafifetti" e la data di una domenica.)
Fonte: Voce della Vallesina, domenica 31 marzo 2002
Con gli "Onafifetti" le urne alla ribalta
Manca poco tempo alle elezioni. L'argomento ha, negli anni, solleticato molto il gruppo di cabaret jesino "Onafifetti" (Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè, Mario Sardella ed il pianista Luca Pierpaoli) che ritornerà in maggio, (data e luogo da definire, ma pochi gìorni prima del fatidico 26 maggío) col prossimo loro nuovo spettacolo intitolato "La lingua batte...", anche per parlare delle elezioni, sui nomi dei candidati che si stanno susseguendo proprio questi giorni. Gli Onafifetti seguono "cabarettisticamente" e storicamente dal 1968 la vita politica della città.
Gli Onafifetti saranno come degli archeologi che, vìvendo in un ipotetico futuro, scavano tra le macerìe dì una città trovando "resti" di grande interesse storico, culturale, ironico.
Fonte: Il Messaggero, martedì 2 aprile 2002
Gli Onafifetti presentano la lista dei candidati per le elezioni con lo spettacolo «La lingua batte ... »
di Maria Manganaro.
JESI - La millenaria storia della satira occidentale, da Aristofane a Marziale fino ai giorni nostri, parla di un punto di vista sulla realtà parallelo e dissacrante rispetto alla seriosa lettura (o cronaca) della politica e del costume correnti. Dall'ormai lontano 1968, Jesi ha un suo storico gruppo di cabaret, quello degli Onafifetti, che non perde occasione di dire la sua in scena, per un pubblico sempre assai nutrito e curioso. Il prossimo 26 maggio, nella città di Federico si voterà per il rinnovo dell'amministrazione comunale.
Lo spettacolo attualmente in corso di elaborazione si intitolerà "1a lingua batte..." e parlerà (così preannunciano gli artefici Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè, Mario Sardella e il pianista Luca Pierpaoli) della lista dei candidati (l'uno dopo l'altro ma anche l'uno contro l'altro), della sacra alleanza tra i partiti, della guerra dell'opposizione, della corsa alla carica di sindaco e delle tante altre "amenità" che infuocano di solito ogni buon periodo preelettorale. Come degli archeologi, gli Onafifetti scaveranno fra le macerie di una città di un ipotetico futuro per trovare reperti, caratteri, personaggi e dialoghi di interesse storico, culturale e ironico.
Luogo e data del debutto sono ancora definire nel dettaglio. Tuttavia, sembra probabile che lo spazio sia quello del Circolo Cittadino e le date (che, ovviamente, dovranno precedere di qualche settimana quelle delle consultazioni elettorali) dovrebbero essere il 3 e il 4 maggio.
"Lo Shokkinpiù"
prima: Circolo Cittadino Jesi, Sala degli Specchi (7 dicembre 2002)
Lo spettacolo è a favore dell'Associazione "Donne Sempre"
titolo: "Le Stagioni Del Teatro Pergolesi"
prima: Teatro Pergolesi, Jesi (01 marzo 1999)
titolo: "Poesie di Giorgio Orefice"
prima: Ristorante Tamburo Battente, Castelbellino (AN) (12 giugno 1999)
titolo: "Paramaribo Paramaribo"
prima: Giardini Pubblici, Jesi (23 luglio 1999)
titolo: "Ci chiamavamo forse... gioventù" Il trentennale degli Onafifetti
prima: Teatro Pergolesi, Jesi (17/18 dicembre 1999)
il manifesto originale del trentennale:
il programma originale del trentennale:
Questi siamo noi, gli Onafifetti. Così, in modo molto `spoonriverano`, ci siamo presentati ad uno spettacolo nel 1987, facendoci addosso autocritica e, contemporaneamente, facendo la gioia di parenti ed amici che hanno, finalmente, apprezzato la nostra sincerità. E così ci piace credere di essere.
In questi uItmi 30 anni abbiamo vissuto i grandi mutamenti generazionali e visto la società modificarsi profondamente. Anche Jesi, in questi 6 lustri, da centro e paesotto industrioso in cui tutti si conoscono, è divenuta una cittadina piccola piccola in cui non ci si conosce più tanto perché, in fondo, del prossimo importa a tutti molto meno. Ma di questa Jesi noi abbiamo conosciuto i personaggi più rappresentativi del dopoguerra. Abbiamo visto Barrovecchio in mutande al tavolo dei baccarat; udito Pacì Carotti dire senza pudore `avressimo, saressimo, dovressimo` e l'avvocato Borgiani gridare nel Foro: "diamo un colpo al cerchio ed un altro al vino''... Adesso tutto questo non c'è più, ma noi di questi `grandi` abbiamo respirato l'aria e ne siamo stati contagiati, anche se poi sono stati i principali obiettivi del nostri strali.
Una delle prime canzoni che scrivemmo sulla nostra città prendeva infatti di mira, in tono bonario e canzonatorio, l'indimentlcabile Pacì Carotti, grande personaggio - non solo politico - che praticamente ricopriva tutte le cariche pubbliche (e private) allora esistenti. Il pezzo che scrivemmo si chiamava ...
IL PACIDENTE
Io sono presidente e me ne vanto,io sono presidente e son contento,
a me la carica mi piace,
se non l'ho non trovo pace,
e per questo me la cerco e cercherò,
altrimenti più pacifico sarò.
Parapappappà tutto è magnifico .....
Io sono presidente e me ne vanto,
io sono presidente e son contento,
e anche quando andrò in pensione
resterò con l'ambizione
al ricovero una sedia avrò per me
ed i vecchi tutti quanti sotto i píè.
Parapappappà tutto è magnifico,
papapacífico pacifico pacì.